Non l’ha disegnata un fumettista. Eppure sembra uscita dalle pagine di “Topolino”. La Volugrafo “Bimbo 46” è una delle vetturette realizzate nel secondo dopoguerra per venire incontro alla diffusa sete di movimento di un popolo privo di grandi possibilità economiche.
Di primo acchito, vista nelle foto, può far pensare a un modellino, a un giocattolo. Ti aspetti che nell’immagine successiva spuntino nel minuscolo abitacolo le sagome di Paperino e Qui, Quo e Qua impegnati in una rocambolesca avventura. Invece no: è un’automobile vera, realizzata dalle Officine meccaniche Volugrafo di Torino nel 1946 su progetto dell’ingegner Claudio Belmondo.
L’automobilina senza portiere ha un motore 125 cc a quattro tempi e senza retromarcia (in caso di necessità, si devono scavalcare le basse pareti della cabina ed esperire la manovra a forza di muscoli: piccola sì, ma i suoi 125 chilogrammi li pesa…).
Altre caratteristiche: due metri di lunghezza, due posti di capienza, quattro pedali (uno per l’accensione), leva del cambio a sinistra, una ruota motrice, trasmissione finale a catena.
Poi: non ha gli ammortizzatori, e affronta le asperità del terreno grazie a delle mezze balestre.
Vederla ballonzolare su una strada di campagna è senz’altro suggestivo e divertente. Come un fumetto.
Photos via:
http://www.ortenzifoto.it










