L’Hangar Troster del Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, nel comune laziale di Bracciano, ospita gli aeroplani degli “Assi” della Prima guerra mondiale. Tradizionalmente era considerato un “Asso” il pilota di caccia che aveva abbattuto almeno cinque apparecchi nemici in un combattimento a distanza ravvicinata.
Uno di questi campioni di guerra era Francesco Baracca, cui sono accreditati trentaquattro successi aerobellici: «È all’apparecchio che io miro, non all’uomo», usava dire l’eroe ravennate. Al quale invece toccò in sorte di morire proprio per un colpo di fucile che lo raggiunse alla tempia mentre sorvolava, il 19 giugno 1918, le trincee austroungariche nei pressi del colle Montello, in provincia di Treviso.
Lo stemma di Baracca era un cavallino rampante nero, e nel 1923, la madre dell’aviatore, la contessa Paolina, lo “donò” a Enzo Ferrari, assicurandogli che gli avrebbe portato fortuna. Ferrari ne avrebbe fatto di lì a poco il simbolo della celebre azienda automobilistica di Maranello.
L’aeroplano sul quale Baracca fece il suo ultimo volo è uno “Spad S. VII”, ospitato proprio nell’Hangar Troster, una delle quattro sale espositive che, oltre alla superficie esterna, costituiscono il Museo di Vigna di Valle.
In ognuna di esse ci sono splendidi velivoli da guardare. E tante interessantissime avventure da farsi raccontare.
















Il Museo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle: quattro hangar pieni di avventure
